Un profumo che non profuma: l’illusione del lusso per risvegliare le coscienze
Nel cuore pulsante di Milano, due visionari uniscono le forze per dare vita a un progetto artistico provocatorio, poetico e profondamente contemporaneo. Stiamo parlando di Max Papeschi, artista noto per il suo stile dissacrante e politicamente scorretto, e Arianna Bonucci, fotografa e regista dallo sguardo tagliente e raffinato. Il risultato è Eau de Eau, un oggetto che richiama l’estetica del lusso, ma cela un messaggio destabilizzante: un flacone da profumo contenente semplice acqua.
L’apparenza inganna: il design da haute couture per un contenuto disarmante
Realizzato con una cura maniacale per i dettagli, il flacone si presenta come un prodotto da alta profumeria: elegante, scolpito, luminoso. Il tappo, elemento iconico dell’opera, è un mappamondo dorato, simbolo di un mondo fragile, quasi svuotato, che ruota attorno a un bene sempre più raro e prezioso: l’acqua potabile.
Il design è volutamente sontuoso, quasi regale, per sedurre l’osservatore e trascinarlo in un inganno estetico, salvo poi svelare l’amara verità. L’intento? Smontare il culto del superfluo e riconoscere il valore del necessario, portando lo spettatore a riflettere su ciò che davvero dovrebbe essere considerato “lusso”.
Un messaggio politico travestito da oggetto del desiderio
Papeschi e Bonucci non si limitano a creare un oggetto bello da guardare, ma mettono in discussione l’intero sistema di valori della società contemporanea. “In un futuro non troppo lontano, l’acqua costerà più dell’oro”, è la frase che accompagna il lancio del progetto. Un monito, una provocazione, una visione possibile, che si traduce in un’opera d’arte concettuale dal forte impatto emotivo.
Il paradosso dell’arte come merce si riflette perfettamente in Eau de Eau: il prodotto sembra perfetto per gli scaffali di una boutique di alta gamma, ma non lo è. È un’allerta visiva, un cortocircuito mentale, un’azione culturale che usa gli strumenti del marketing per ribaltarne il senso.
La collaborazione con Sebastiano D’Augusta: il tappo diventa gioiello
A impreziosire ulteriormente l’opera è stato il contributo di Sebastiano D’Augusta, artigiano del lusso e designer di gioielli milanese. D’Augusta ha trasformato il tappo dell’opera in un elemento scultoreo, realizzato con le stesse tecniche orafe impiegate per la creazione di gioielli unici. Il risultato è un mappamondo bagnato in oro 18 kt che si staglia sopra il flacone come un trofeo e una reliquia, elevando l’oggetto a simbolo di sacralità e fragilità insieme.
La collaborazione tra i due mondi – quello dell’arte concettuale e quello dell’alta gioielleria – conferisce a Eau de Eau una tridimensionalità semantica rara: non è più solo un’opera visiva, ma un oggetto da toccare, possedere, desiderare… e interrogare.
Una performance totale: arte, moda e provocazione sociale
Il progetto è stato presentato con una vera e propria messa in scena, degna delle più ambiziose campagne di lancio: hostess in guanti bianchi, packaging personalizzato, una video-campagna girata in stile fashion week. Ma tutto è finto. O meglio, tutto è vero nella finzione, che serve a mettere in discussione l’ossessione per il brand, l’immagine, la rarità come status symbol.
Eau de Eau è uno specchio distorto della nostra società, che riflette e amplifica le contraddizioni dell’Occidente: l’ostentazione del superfluo, l’indifferenza verso l’essenziale, la glorificazione del desiderio svuotato di senso.
Un invito alla consapevolezza ambientale e culturale
Sotto la superficie glamour e seducente, il messaggio è cristallino: l’acqua, la risorsa più preziosa e vitale per la sopravvivenza umana, è in pericolo. I cambiamenti climatici, l’inquinamento, la privatizzazione delle fonti idriche sono fenomeni che ci riguardano tutti. E proprio per questo, l’arte ha il dovere – e il potere – di agire come detonatore di consapevolezza.
Papeschi e Bonucci scelgono di non urlare, ma di sedurre. Di non denunciare in modo diretto, ma di costruire un’illusione così credibile da far vacillare anche il più disincantato degli spettatori. L’obiettivo non è moralizzare, ma risvegliare una domanda profonda: cosa stiamo veramente comprando, ogni giorno?
Arte, consumo e responsabilità: una riflessione collettiva
In un mondo dove tutto è diventato prodotto, anche l’arte rischia di essere inghiottita dal meccanismo commerciale. Eau de Eau non si sottrae a questo sistema, ma lo abita, lo sfrutta, lo ribalta. L’opera vive nel cortocircuito tra estetica e denuncia, tra seduzione e rivelazione.
Ciò che resta, alla fine, è una riflessione lucida e spietata sulla condizione attuale: stiamo svendendo le nostre risorse vitali in nome di un desiderio costruito, confezionato e venduto. E se un giorno davvero una boccetta d’acqua dovesse costare quanto un diamante?
L’opera come oracolo del nostro tempo
Eau de Eau è molto più di un oggetto artistico: è un manifesto. Un’opera totale che unisce estetica, etica, provocazione e artigianato. Un flacone che non contiene profumo, ma un futuro possibile, troppo simile al nostro presente per lasciarci indifferenti.
Il progetto di Max Papeschi, Arianna Bonucci è una sfida lanciata alla nostra coscienza collettiva. Un lusso apparente che nasconde una verità scomoda. Un gioiello vuoto che ci obbliga a guardare dentro.
Eau de Eau si presenta come un’opera totale, un manifesto visivo, concettuale ed emotivo nato dalla collaborazione di numerose figure che, ciascuna con la propria competenza, hanno contribuito alla costruzione di un’esperienza unica. Non si tratta solo di un oggetto, ma di un progetto multidimensionale che intreccia arti visive, design, moda, musica, danza, comunicazione e produzione.
Collaborazioni e contributi
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@lovetherapy
Marchio ideato da Elio Fiorucci, da sempre legato all’arte e alla cultura pop. Ha sostenuto il progetto con il suo spirito inclusivo e visionario, contribuendo all’estetica e alla direzione creativa generale. -
@alispurple & @tommasovenco – Curatori
Curatori del progetto, hanno orchestrato la visione narrativa e artistica dell’intera opera, selezionando i linguaggi, gli stili e i partner più coerenti con il messaggio concettuale. -
@parco.center – Location ospitante
Spazio d’arte milanese dedicato a progetti interdisciplinari. Ha accolto l’installazione e performance, offrendo una cornice contemporanea e immersiva per il debutto di Eau de Eau. -
@barbaraalbertiofficial – Testimonial
Attrice e icona italiana, ha incarnato il volto e lo spirito dell’opera. La sua presenza scenica ha dato corpo al messaggio, amplificandone l’impatto poetico e sociale. -
@shadesofbanana – Danzatrice e coreografa
Artista del movimento, ha ideato e interpretato una performance che ha espresso attraverso la danza la tensione tra desiderio, scarsità e illusione insita nell’opera. -
@saschagoetzel – Musicista
Direttore d’orchestra e compositore, ha creato la colonna sonora dell’evento. Le sue musiche hanno aggiunto una dimensione emotiva intensa, guidando l’esperienza del pubblico. -
@angelicosee – Regista
Ha curato la direzione artistica del video ufficiale, traducendo in linguaggio cinematografico il senso dell’opera e restituendone la forza visiva. -
@polillophotography – Fotografo backstage
Ha documentato i momenti dietro le quinte, cogliendo l’umanità e l’artigianalità del progetto. I suoi scatti restituiscono la verità del processo creativo. -
@thomaswiedenhofer – Fotografo still life
Specializzato in fotografia d’oggetto, ha immortalato Eau de Eau con immagini suggestive che ne valorizzano ogni dettaglio e materia. -
@federico.guiscardo – Communication Manager
Responsabile della comunicazione e diffusione del progetto. Ha coordinato le strategie media e curato le relazioni pubbliche per dare visibilità internazionale all'opera. -
@daugustagioielli di @sebastiano.daugusta – Gioiello e Design
Atelier di alta gioielleria milanese, ha realizzato il tappo-mappamondo in metallo dorato come fosse un gioiello scultoreo, unendo precisione orafa e simbolismo artistico. -
@wamiwater – Main Partner
Brand impegnato nella sostenibilità e nel diritto all’acqua, ha sposato il progetto con il proprio messaggio sociale, creando una sinergia valoriale autentica. -
@federico.lobianco_pfa – Main Partner
Collezionista e sostenitore dell’arte, ha offerto supporto istituzionale e mecenatismo al progetto, contribuendo alla sua realizzazione produttiva. -
Generali Assicurazioni – Main Partner
Uno dei principali gruppi assicurativi europei, ha supportato Eau de Eau come esempio di responsabilità sociale e impegno culturale. -
@roundddddddddd – Produzione video
Team specializzato in content multimediali, ha curato la realizzazione audiovisiva del progetto, unendo tecnica e sensibilità artistica. -
@ciuffo.x – Production Manager
Coordinatore generale della produzione, ha gestito logistica, tempi e risorse assicurando la perfetta esecuzione delle fasi progettuali. -
@evolutionrentv – Studio
Ha fornito gli spazi professionali per la produzione e le riprese video, offrendo ambienti attrezzati per il team creativo. -
@barbaraversolatomua – Make-up artist
Ha curato il trucco dei protagonisti dell’evento, valorizzando la loro espressività e coerenza con l’estetica dell’opera. -
@rafflesmilano – Performance e uniformi
I giovani talenti dell’istituto di moda hanno creato abiti performativi su misura per gli interpreti, unendo sperimentazione e sartorialità. -
@renzocatoni – Coordinatore Atelier
Ha supervisionato le attività di sartoria e costumi, garantendo qualità e coerenza nell’abbigliamento scenico. -
@quadruslight – Set design e luci retroilluminate
Studio specializzato in design luminoso, ha progettato l’illuminazione e gli elementi scenici che hanno reso l’installazione un’esperienza immersiva. -
@tria.xyz.art – Hologrammi
Ha realizzato elementi olografici che hanno arricchito il progetto con effetti visivi avanguardistici, fondendo reale e digitale. -
@arteventi_stefania_morici – Consulente speciale
Curatrice e promotrice culturale, ha offerto consulenza strategica nella progettazione e nel networking dell’opera. -
@marbarbarmar – Event Manager
Figura chiave nell’organizzazione generale dell’evento, ha coordinato location, tempistiche e logistica dell’allestimento.

PRESS
EAU DE EAU: il profumo d’acqua che critica il lusso e il consumismo - HESTETIKA MAGAZINE
https://www.arte.it/notizie/italia/eau-de-eau-arte-liquida-per-un-mondo-in-crisi-22394
https://www.esquire.com/it/cultura/arte-design/a64862519/eau-de-eau-max-papeschi-arianna-bonucci/
https://hestetika.art/eau-de-eau-il-profumo-dacqua-che-critica-il-lusso-e-il-consumismo/